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      - Verrá un altro carnovale - dicevano le fanciulle, e si consolavano sperando. - Sí, verrá, - dicevamo noi, e nelle future consolazioni delle fanciulle ci parea di rivivere qualche poco nei tempi andati.
      Or eccolo finalmente questo sospirato carnovale. Ma dove sono i festini? Le vergini patrizie ballano; le spose, le donne patrizie ballano; le matrone patrizie ballano. E le belle vergini non patrizie che fanno esse la sera? Sedute accanto alle loro madri in casa loro, mandano qualche stanca occhiata alle quattro parrucche dei quattro campioni del tarrocco, e sbadigliano; poi dánno ascolto a qualche facezia del signor nonno, e risbadigliano; poi si guardano a' piedi, ne contemplano l'ozio, e sospirano.
      Ma perché non si rifanno i bei festini di Borgonuovo? Perché non si pensa a dare alla gioventú quegli spassi che le si convengono? Il carnovale non è carnovale forse per le non patrizie quest'anno? Non hanno elleno forse nelle vene sangue che bolle quanto quello delle contessine?
      Ho udito raccontare ch'Ella, madama, si scusa del non pensare a ripetere que' festini, col dire che non vuole che siano ripetute anche le insipide e villane satire dell'anno scorso. Ho udito raccontare lo stesso di molte altre madri, che amano quanto piú si può le proprie figliuole. È vero, fu cosa dolorosa il veder di che modo insolente i perpetui motteggiatori della cittá sparsero la contaminazione della lor maldicenza sulle illibate intenzioni dell'amor materno. Ma che importa a lei, madama, del gracidare di cotesti rospi?


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





Borgonuovo