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      Tito egli stesso, - dice il signor Grégoire - Tito, l'imperatore soprannominato 'la delizia del genere umano', avendo ridotti in servitú i popoli della Giudea, il trattò con la piú ributtante ferocia. Ne' giuochi e negli spettacoli dati da lui a Cesarea perí una gran turba di schiavi, alcuni sbranati dalle fiere, moltissimi costretti a combattere contro i loro compagni e ad ammazzarsi l'un l'altro. Mille e cinquecento schiavi vennero scannati in quella stessa cittá onde celebrare il giorno natalizio di Domiziano, fratello della 'delizia del genere umano'; e ne furono scannati altri assai a Berito in onore di Vespasiano, padre della 'delizia del genere umano'... Ecco di che fu capace un principe, a cui l'adulazione de' contemporanei e la credulitá delle generazioni successive decretarono l'apoteosi!
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      Dall'esame della schiavitú presso i greci ed i romani l'autore discende a quello della servitú nel medio evo, e finalmente a quello della "domesticité", che è quanto dire della condizione dei famigli o servitori, ne' tempi presenti; e dichiara che le riflessioni, alle quali egli verrá condotto dal suo discorso, avranno quasi sempre la mira a' soli famigli d'ambo i sessi destinati a' servigi domestici nelle cittá, non a quelli destinati a' servigi rurali.
      L'Europa nel medio evo teneva gli uomini, per cosí dire, inchiodati alla gleba. L'Europa moderna offre lo spettacolo di una turba di donne, di oziosi vestiti a livrea, di valletti ecc. ecc., che riempiono le anticamere e vegliano giorno e notte a prevenire i bisogni veri o fittizi de' loro odiati padroni.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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