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      Se, procurando di servire come meglio può alla nazione italiana, necessariamente il Conciliatore incappa a spiacere all'individuo, questi si dolga non di noi, ma della sua propria sinderesi e delle sue proprie opinioni, discordi forse troppo da quelle della nazione e del secolo; si dolga con se stesso, per aver tolto a seguitare coi pochi il logoro gonfalone dell'oscurantismo piuttosto che la bella bandiera dell'amor della patria, alla quale è ligio il cuore dei molti.
      Accomodati, mediante questo pacifico avvertimento, i nostri conti col drappello di coloro ai quali sempre e di buon grado perdoneremo la mormorazione, siccome formola comandata dal loro instituto, ci sia lecito di proporre ai dotti d'Italia la lettura dell'opuscolo qui sopra annunziato del signor Jullien; opuscolo che per la sua sola intenzione meriterá l'anatema da chiunque ama di ritardare il corso dell'intelletto umano.
      Lo scopo al quale tende il signor Jullien col presente opuscolo, che è un prospetto d'un'opera futura, è quello appunto di procacciare una migliore direzione ed un'attivitá maggiore ai lavori intellettuali. A questo effetto egli, determinando in nuova maniera la divisione delle cognizioni umane, ordina i risultati moltiformi delle scienze, delle lettere e delle arti come verso un centro unico, la filosofia delle scienze(67); mostra la opportunitá di ridurre a succosi ed utili estratti tutta l'immensa farragine delle biblioteche, onde gli studiosi non abbiano a sciupare tutta la loro vita nell'istruirsi di ciò che s'è fatto, senza che lor basti fiato per muovere il passo verso ciò che resta a farsi; accenna il metodo onde piú arricchirsi di cognizioni con minor perdita di tempo e minor confusione d'idee (metodo giá da lui altra volta spiegato ampiamente nell'Essai sur l'emploi du temps, e che consiste nel tenere sotto diversi scompartimenti alfabetici, sotto diversi ordini di affinitá, un registro scritto di tutte le nozioni che lo studioso viene di mano in mano acquistando mediante la lettura, l'osservazione e 'l conversare); accenna la possibilitá d'inventare un alfabeto scientifico e filosofico, col soccorso del quale e con semplici segni rendere piú facile, piú fervida, piú fruttuosa la comunicazione tra i dotti d'Europa; e propone tra essi dotti una lega universale, onde abbreviare gli studi di ciascheduno, e far concorrere gli sforzi di tutti ad accelerare il simultaneo progresso delle scienze, delle lettere e delle arti, il perfezionamento morale ed intellettuale dell'uomo.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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