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      XX. Sopra un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico Il caffé
     
      XXI. Sulla Filosofia delle scienze del Jullien
     
      XXII. Quadro storico della poesia castigliana (a proposito delle Poesie scelte castigliane, raccolte dal Quintana)
     
      XXIII. Due rapporti ufficiali al governo austriaco
     
      XXIV. Discorso ai toscani
     
      XXV. Ai lombardi (14 maggio 1848).
     
      XVI. All'onorevole presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina
     
      NOTA
      (1) Il BOUTERWECK, nella sua Estetica, riconoscendo tuttavia l'eccellenza di questi due romanzi, ne censura l'autore per questo solo che dava ad essi titolo di poesie "epico-liriche"; censura che in un filosofo mette stupore, da che l'epiteto di "epico-lirici" caratterizza ottimamente siffatti componimenti. Tutti sanno che "poesia epica", definendone il senso piú generico e piú filosofico e prescindendo dalle distinzioni de' retori, significa "poesia narrativa"; e i due poemetti di cui trattasi sono narrazioni. E la forma epica è poi mescolata in essi colla forma lirica, attesa la qualitá del metro, che è di versetti lirici rimati e scompartiti in tante strofe. Nell'edizione per altro che ho sott'occhio, i due romanzi, stampati in un fascio con altri, non portano titolo che di Poesie semplicemente: Gedichte.
      Volendo servire ad una scrupolosa esattezza nel classificare i lavori de' poeti, parmi che alcune odi di Orazio ed alcune odi e canzoni nostre meriterebbero anch'esse il nome di "romanzi", consistendo appunto in narrazioni, come, a modo d'esempio, la canzone del Guidi sulla Fortuna.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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