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      Credo che l'istituzione di club popolari, ove tutte le questioni sociali fossero liberamente e seriamente discusse, permetterebbe al popolo di divenire capace di prendere parte attiva, diretta e feconda agli affari della comunità, di poter esercitare un controllo rigoroso ed equo sul funzionamento degli organi sociali.
      Tutti coloro che affermano il diritto del popolo di affermare la propria volontà riguardo ai sistemi di vita politica, devono studiare fra i problemi odierni quello dell'autodemocrazia, che potrebbe essere un buon obbiettivo per le offensive dei partiti di avanguardia, che potranno dirigere i loro sforzi verso una meta comune: la emancipazione dei lavoratori dall'oligarchia demagogica.
      Il domani potrà collaudare il valore pratico dell'autodemocrazia. Oggi è bene conoscerla nelle sue linee generali, se non si vuole cadere nell'errore degli odierni democratici che escludono a priori ogni idea ed esperimento di autogoverno popolare che venga dalla Russia dei Soviet: questo immenso campo sperimentale del socialismo.
      A proposito delle nostre critiche al bolscevismo(2)
     
      I comunisti e i sindacalisti veronesi-moscoviti ci accusano di compiere opera anti-rivoluzionaria, poiché critichiamo la politica bolscevica, mentre la rivoluzione russa ha bisogno di tutta la solidarietà dei partiti d'avanguardia dell'Occidente perché ancora minacciata dalla politica reazionaria dell'Intesa e perché immersa in un'enorme sciagura: la carestia.
      Meritiamo questo rimprovero? Io credo di no. La nostra critica al governo bolscevico non implica per nulla mancata solidarietà con la Russia della rivoluzione e si differenzia profondamente dalla campagna condotta dalla stampa reazionaria e socialriformista.


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Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





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