Pagina (23/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Carattere tipico della cultura proletaria è di essere in arretrato con il progresso della filosofia delle scienze e delle arti. Voi troverete dei seguaci fanatici del monismo di Haeckel, del materialismo di Büchner, e perfino dello spiritismo classico, tra gli «autodidatti», ma non ne troverete tra persone realmente colte. Una qualsiasi teoria comincia a diventare popolare e a trovare eco nella «cultura proletaria» che è golosa di lussi. Come il romanzo popolare è pieno di principi, di marchesi e di ricevimenti salotteschi, così un libro è tanto più ricercato e gustato dagli «autodidatti», quanto più è indigesto e astruso.
      Molti di costoro non hanno mai letto La conquista del pane, o il dialogo Fra contadini, ma hanno letto Il mondo come volontà e rappresentazione e La critica della ragion pura. Una persona colta che si occupi, ad esempio, di scienze naturali e che non abbia conoscenze di matematica superiore, si guarderà bene dal giudicare Einstein. Un autodidatta, in generale, ha in materia di giudizi un fegataccio grosso così. Dirà di Tizio che è un filosofucolo, di Caio che è un «grande scienziato», di Sempronio che non ha capito il «rovesciamento della prassi», né la «noumenicità», né l'«ipostasi». Ché l'autodidatta, sempre in generale, ama parlare difficile.
      Fondare una rivista, al mezzo-colto, non fa paura. Non parliamo poi di un settimanale. Scriverà della schiavitù in Egitto, delle macchie solari, dell'«ateismo» di Giordano Bruno, delle «prove» dell'inesistenza di Dio, della dialettica hegeliana; ma della sua officina, della sua vita di operaio, delle sue esperienze professionali non dirà una parola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





Haeckel Büchner Fra Einstein Tizio Caio Sempronio Egitto Giordano Bruno Dio