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      La risposta di Carlo Rosselli
     
      Si ricreda Berneri. La sua lettera ci riesce altrettanto simpatica di quella di Consiglio. Anzi, più simpatica, perché ha il merito di porre la questione sul suo vero terreno, che non è quello di un possibile assorbimento, ma di una discussione di idee e di una pratica collaborazione.
      Al che, del resto, noi avevamo provveduto, scrivendo nel commento a Consiglio:
      «Queste visibili consonanze tra noi e i socialisti anarchici facilitano evidentemente una larga e leale collaborazione nel lavoro pratico, collaborazione che in alcuni centri italiani esiste da tempo e che in qualche centro estero, ad esempio Lione, è già cominciata. Non parliamo perciò di "assorbimento"; parola infelice e che meno che a tutti può applicarsi agli anarchici».
      Era, da parte nostra, il riconoscimento esplicito e spontaneo dell'autonomia del movimento anarchico. Infondati, dunque, amico Berneri, gli allarmi! G. L. non medita tenebrose manovre.
      Berneri sa anche che noi sempre riconoscemmo – pur senza arrivare alla sua apologetica – i meriti intellettuali delle correnti socialiste anarchiche, che dominarono il movimento proletario italiano dal 1870 sin verso il '90. Ma questo riconoscimento non basta a fare di noi, come tenta Berneri, degli echeggiatori inconsapevoli quanto automatici del pensiero, pur tanto ricco e vario, dei Proudhon, Bakunin, Kropotkin, Malatesta, Merlino. Attenti, voi anarchici, a non creare, dopo la Bibbia marxista, un corpo biblico anarchico, al quale solo e sempre si dovrebbero rifare coloro i quali vedono nel socialismo la più alta espressione dell'idea di libertà.


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Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





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