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      C'è nella sua sincerità aperta il peso di un corruccio inaccessibile; dalla condanna della sua solitudine sdegnosa di confidenze sorge l'accettazione dolorosa di responsabilità più forti della vita, dure come il destino della storia; la sua rivolta è talora il risentimento e talora il corruccio più profondo dell'isolano che non si può aprire se non con l'azione, che non può liberarsi dalla schiavitù secolare se non portando nei comandi e nell'energia dell'apostolo qualcosa di tirannico. L'istinto e gli affetti si celano ugualmente nella riconosciuta necessità di un ritmo di vita austera nelle forme e nei nessi logici; dove non vi può essere unità serena e armonia supplirà la costrizione, e le idee domineranno sentimenti e espansioni. L'amore per la chiarezza categorica e dogmatica, propria dell'ideologo e del sognatore, gli interdicono la simpatia e la comunicazione, sicché sotto il fervore delle indagini e l'esperienza dell'inchiesta diretta, sotto la preoccupazione etica del programma, sta un rigorismo arido e una tragedia cosmica che non consente un respiro di indulgenza. Lo studente conseguiva la liberazione dalla retorica propria della razza negando l'istinto per la letteratura e il gusto innato nelle ricerche ascetiche del glottologo; l'utopista detta il suo imperativo categorico agli strumenti dell'industria moderna, regola colla logica che non può fallire i giri delle ruote nella fabbrica, come un amministratore fa i suoi calcoli senza turbarsi, come il generale conta le unità organiche apprestate per la battaglia: sulla vittoria non si calcola e non si fanno previsioni perché la vittoria sarà il segno di Dio, sarà il risultato matematico del rovesciamento della praxis.


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Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





Dio