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      Vi furon tra gli altri i settecentisti, che sel recarono a offesa. Ma noi li femmo avvertire, che il tempo esser deve il giudice primo dell’opere, e delle poetiche cose principalmente; esser eglino ancor troppo giovani; vivere i loro amici, i loro concittadini, i coaccademici loro, e quindi al secolo susseguente doversene riserbar il giudicio, perché potesse riuscire sincero, e libero veramente. Or, vedendo la turbazione, che mostravano tutte quell’ombre del torto lor fatto, e parendo male ad alcuno, che tante rime e fatiche dovessero andare in perdizione, il Fracastoro, che sa talora opportunamente scherzare:
      — Io, — disse, — siccome medico, il carico prendo di non lasciar perire tanta ricchezza. I medici e gli speziali d’Italia si lagnano di veder l’arti lor decadute ed han rossore d’essere ridotti a non usar altro, oggimai, fuorché la china-china, le cavate di sangue, benché senza numero fisso, e le tisanne. Io trovo di potere soccorrere gli uni e gli altri ampiamente con la gran suppellettile di poesie, che rimangono inutili e condannate all’oblio dopo il bando lor dato dagli antichi. Uditemi, e decidete. Io dico per esempio.
      Sonnifero efficacissimo. Recipe:
      una scena o due, prese a caso dalla Rosmonda, dalla Sofonisba, dal teatro del Gravina, e stemperate con mezza scena delle commedie moderne.
      Purgante prontissimo. Recipe:
      alcune carte dell’Iliade tradotta dal Salvini mescolate con qualche prefazione o prosa fiorentina.
      Strignente e indurante. Recipe:
      tre o quattro versi lirici dell’abate Conti, una strofe de’ cori delle sue tragedie, si leghino con un terzetto dantesco.


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Lettere Virgiliane - Lettere Inglesi e Mia Vita Letteraria
di Saverio Bettinelli
1758 pagine 205

   





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