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      Sono ecc. ecc.
      4 luglio 1766.
      L’EDITORE A CHI LEGGENon inutile officio, e non ingrato, o lettore amico, penso io di farti, se innanzi che tu a legger entri il libricciuolo male augurato, ch’io pur t’offro e dònoti volentieri ed accomando, di alcuna cosa ti faccio accorto a tuo pro'.
      Alcuni errori di lingua, non tutti no, che ad uno inglese italianamente scrivendo non isfuggir non poteano dalla penna, ho tolti dallo scritto, e alcun passo pure un pocolino ho ritocco e mutato, che intralciato ed oscuro mi parve.
      Non poche frasi e maniere di dire, che sentono di forestiero, ho lasciate, perché tu le gusti e, come assaporando un frutto di oltre mare, un piacer nuovo e caro tu n’abbia a sentire. Alcuna, però, troppo inglese, e fuor del nostro uso, ho temperata.
      Alla sintassi, or gallica or anglica, non ho posto mano, perché allora non l’inglese t’avrebbe parlato e scritto, ma sì bene io che il più giurato italiano e mi son pure ed esser voglio.
      La dissomiglianza di stile tra queste dodici lettere, per cui sembrar ti potrebbono di molti e diversi autori, non farà maraviglia a chi gl’inglesi uomini conosce un poco, i quali secondo lor vario umore, or lieto or mesto, or loquace or taciturno, or benevolo ed or inimico, variamente parlano e scrivono e vivono.
      In fine, alcune brevi note ho aggiunte al testo, perché non intendono tutti quello che tra due s’intende amici e viaggiatori uomini, e delle francesi e inglesi cose ottimi conoscitori.
     
      LETTERA PRIMA
     
      Voi m’invitate ad esercitarmi per lettere nella lingua italiana.


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Lettere Virgiliane - Lettere Inglesi e Mia Vita Letteraria
di Saverio Bettinelli
1758 pagine 205