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      Questo addobbo pareggiava quel de’ damaschi e de’ tappeti. Pure è questa la vanguardia delle galiotte o delle lancie, i libri e i volumi di poesia formavano il corpo della flotta. Otto diversi ne ho veduti per un solo procurator di San Marco, e stampati con pompa e spesa grandissima. Maggior lusso di stampe non vidi in opere scientifiche ed importanti. Caratteri e carta sceltissimi, vignette e finali de’ più valenti incisori, sino a fare cornici leggiadrissime e dispendiosissime di fino intaglio ad ogni pagina; talché talora il più detestabil sonetto si trova ricamato tutto all’intorno con più nobiltà che mai nol fu alcuna ode d’Orazio ed alcun salmo di David. Un vetro contorniato di brillanti. Mi disse un gentiluomo, che uno di questi libri era costato più di mille ducati a stamparlo. E con qual frutto? Se ne mandano i fasci di tai libri alle case, come si mandano de’ panieri di fiori o di confettura ai convitati, parenti e amici. Hanno i libri un medesimo fine. Passano in mano delle cameriere e degli staffieri; perisce tutto lo stesso giorno; e, mentre s’odorano i fiori, si gustano i dolci o poco o molto, nessuno legge i versi né poco né molto. Ma nondimeno, al primo sposalizio, tornano nuove Raccolte, ed una donna non si crederebbe ben maritata se le mancasse l’equipaggio dei versi e la fornitura delle Raccolte. Credo che se ne faccia un articolo del contratto matrimoniale. Tutta la parentela sta ad occhi aperti, tutti gridano contro l’abuso, tutti lo vogliono. A voi altri non fa più tanta specie.


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Lettere Virgiliane - Lettere Inglesi e Mia Vita Letteraria
di Saverio Bettinelli
1758 pagine 205

   





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