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      Dunque non disputiamo sulla preminenza dei nostri meriti rispettivi. Noi siamo due mariuoli che abbiamo l'abilità di passare per uomini onesti.
      - Però la mia riputazione di onestà....
      - Sì, è più grande e più estesa della mia. Sai tu il perchè? Perchè io non sono ricco, perchè non ho sublimi relazioni sociali, perchè non fo elemosine a suono di tamburo, e perchè il mio nome non è scritto sugli elenchi delle pie congregazioni. Di questa mia inferiorità mi consola per altro il pensiero, che io sono il solo uomo al mondo che ti conosca intimamente, e dinanzi al quale tu debba per forza levarti la maschera. Credimi, che io provo un vivo piacere ed una soddisfazione viva non meno al vederti discendere dal piedestallo della tua virtù per avvoltolarti secretamente nel fango del delitto. Io solo vedo sulla tua faccia dileguarsi l'impronta della venerabile austerità, e comparirvi l'espression dei ribaldi sentimenti che covi nel fondo dell'anima. Per me solo la tua bocca parla il linguaggio della furfanteria, mentre per ogni altra persona si apre il linguaggio dell'onore e della morale. Vivaddio, la è una metamorfosi molto interessante, alla quale io solo ho il privilegio di assistere. Quando ti vedo passare nella tua carrozza, o in quella di qualche semidio che tu adori ed inganni, io dico mentalmente e ridendo sotto la barba: Ecco là come sono fondate certe riputazioni di virtù e di santità.
      - A che proposito queste insolenti invettive?
      - Senza rancore, mio caro Fabio. Non è che io biasimi la tua ipocrisia, perchè finalmente io pure sono tinto della stessa pece.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





Fabio