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      Era gaja e folleggiante al modo delle giovani perdute, e Faustino la preferiva a tutte le altre. Il lettore, se vuole, dipinga a sè stesso questa scena colla propria immaginazione. Tre ore dopo, Leonardo dava il braccio a Faustino, che mal si reggeva sulle gambe, e lo accompagnava a casa, facendolo salire al suo appartamento per una scala secreta, affinchè i servitori non lo vedessero in quello stato di vergognosa ebbrezza.
     
     
     
      V.
     
      Da qualche tempo si era operato in Faustino un cambiamento, che molto sorprese ed inquietò i suoi due carnefici. Il giovane pareva stanco di piaceri, vi si abbandonava più di rado, e senza la brama e la smoderatezza di prima. Dinanzi alle sue belle era diventato freddo e quasi astinente, come sobrio dinanzi alle stuzzicanti imbandigioni. Egli stava pensoso, e mal volentieri usciva di casa. Poche volte si accostava al nascondiglio dei liquori spiritosi, e a quello delle stampe e dei libri disonesti. Eppure non era ancora malandato di salute, nè si lagnava di alcun male. Questo rivolgimento non si poteva dunque attribuirlo a cagioni fisiche, ma piuttosto all'influsso e agli avvisi di qualche secreto consigliere, oppure alle inspirazioni del cielo. Siccome il signor Fabio e Leonardo non credevano nelle inspirazioni del cielo, così pensarono che un mortale nascosto lavorasse alla conversione di Faustino, e tremavano di essere perduti. Invano Leonardo aveva interrogato più volte il giovane, e cercato di scoprire l'arcano del suo mutamento. Al fine gli cavò di bocca la confessione che era innamorato.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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