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      Sarà questo leggiero saggio sulla tattica da noi conchiuso, indicando come Napoleone il segreto dell'arte della guerra intendesse, che si trova dal signore di Segur, nella storia della guerra del 1812, al capitolo VIII, pag. 193, così riferito: "Napoleone chiamò a se l'ajutante di campo, questi lo trovò immerso in profonda riflessione, e quindi sclamò: che cosa è la guerra? Un mestiere da barbari, in cui tutta l'arte consiste nell'essere il più forte sopra un dato punto! Ecco in poche parole da quel sommo capitano la tattica attuale spiegata.
      Ora volendo noi Italiani contro lo straniero che occupa il nostro paese, ed i tiranni domestici, che ci maltrattano, insorgere, potremo noi quel numero enorme di soldati regolari(115), e di costosissimi materiali possedere, che da quanto abbiam veduto sono, se si vuol vincere nel modo attuale di far la guerra, indispensabili? Dov'è l'erario per le grandi spese, al mantenimento, vestimento ed armamento del soldato, e per la fabbricazione del materiale necessario(116)? Dove il luogo di riunione; onde poter queste masse, con calma, e tranquillità profittevolmente ordinare? Forse che una piazza forte, ed anche molte, o tutte, per dichiararsi in favor della patria, saranno; ma ciò che importa? Mai non potranno in quella fretta, in quella confusione, in quella divisione di partiti, per vincere il nemico che non perderà tempo a correrci addosso, il necessario bastevole fornirci; per mettersi in misura di dargli una battaglia, e sperare la vittoria mancaci senza dubbio il tempo non men, che i mezzi.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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