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      Ben al contrario, gl'Italiani, tanto per proprio genio, quanto pella santissima causa che sono per defendere; ogni qualvolta si trovano isolati, nel pericolo, maggior energia previdenza, ed ardimento rinvengono nel loro animo. Atti dunque solamente in massa, saranno quei puzzolenti automi, del tutto a far testa contro di noi in guerra d'insurrezione per bande, incapaci. Posseggono essi alcune truppe leggiere come i cacciatori tirolesi, la cavalleria ungarese, etc., ma in numero così ristretto, che neppure a continuare la guerra pochi mesi in una sola provincia, non che in uno stato, basterebbe. Onde la loro inferiorità in questo modo di guerreggiare, ad evidenza conoscere, non si hanno, che le relazioni delle loro guerre, a consultare, dalle quali chiaro si vede, che ogni qual volta questi animali ebbero sui monti a combattere sempre furono vergognosamente colla peggio sconfitti, e quelle poche volte, che all'arciduca Carlo, di fare alcuni lenti ed inconsiderevoli progressi per somma fortuna riescì, fù sempre a costo di uno straordinario spargimento di sangue, che più dannosi, che utili rendevangli. Leggansi le relazioni delle loro guerre del 1795 e 1796 e vedransi per la loro incapacità sulle montagne di Genova, compiutamente disfatti; diasi un'occhiata(146) alle loro operazioni militari nell'anno 1797, nei monti delle provincie da loro chiamate Ereditarie, ma che noi chiamiamo usurpate, perchè gli stati non debbono essere patrimonio di alcuna persona, e patentemente vedrassi, il cattivo risultamento delle loro armi, la nostra asserzione comprovare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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