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      Sarà cosa facilissima ai comarchi, ed ai condottieri principali, di mettersi d'accordo sulla scelta delle arie, che debbono essere da tutti conosciute, onde le operazioni da eseguirsi dai contadini sparsi pe' terreni, soprattutto quando la cooperazione nazionale comincia a dimostrarsi, attivamente indicare. In Ispagna fù quel sistema di grande vantaggio ai condottieri delle bande, ed ai paesi, nel tempo della guerra dell'indipendenza, ed i faziosi apostolici nella guerra ultima della libertà, l'avevano pure con qualche profitto praticato, ma non tanto loro riusciva perchè poco era la nazione in generale, a cooperare alla sua vergogna, e schiavitù, disposta. Dice il sigr Lemier, che nella guerra dei Chouans quando i contadini vedevano passare le truppe republicane, fingevano di aver cura della loro greggia e suonavano arie, con una specie di piva da essi chiamata Bignoux, in uso in quel paese. Un certo numero di suoni staccati e aggiunti all'aria, avvertivano gl'insorti del numero dei soldati, che il distaccamento componevano. Si potrebbe dunque tal mezzo impiegare, soprattutto, perchè dice il succitato autore, che in una invasione, ognuno deve battersi, se può, e nel caso contrario, deve ajutare coloro che si battono; tutto essendo permesso, e buono, quando si tratta di liberare il paese dal giogo nemico.@Al muoversi dunque delle(174) schiere avverse, udrassi da lungi nella lor direzione, per le italiche campagne, il clangore dei rusticani strumenti, che a vicenda coi ritornelli convenuti rispondendosi, bel bello e successivamente aumentandosi, ai comarchi e condottieri, il numero, e le operazioni dei barbari, paleseranno.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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