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      Ogni qualvolta saranno dieci volontarj per guerreggiare, uniti, dovranno essere comandati da un decurione il quale non dovrà mai venir da una decuria, ad un'altra cambiato, ma sempre con loro convivere ed al loro fianco, il nemico affrontare. Due decurie formeranno un drappello comandato da un capo-venti, due drappelli con un antesignano portante il manipolo di fieno all'asta, ed un suonator di cornetta, formeranno un manipolo comandato da un capo-truppa. Due manipoli formeranno una centuria, ed avrà questa un centurione comandante oltre d'un centurione retroguida che sarà secondo comandante della medesima, ed il numero degl'individui ascenderà a cento, compresi gli uffiziali. Dieci centurie formeranno una coorte comandata da un capo mille, la quale con l'aggiunta del vessillifero, di quattro guarda-bandiera e d'un primo e d'un secondo vigilatore, sui quali posa tutto il servizio della coorte, e la perfetta esecuzione degli ordini del capo-mille, ascenderà al numero di mille e sette. Dieci coorti formeranno una legione comandata da un tribuno legionario avente in oltre quattro Celeri per trasmettere i suoi ordini, un aquilifero, otto guard'aquile, ed un Celiarca, capo della direzione topografica, e del materiale della guerra. Cinque legioni formeranno un esercito consolare, il quale potrà pure venir aumentato, secondo i tempi, i mezzi, e le circostanze, e comandato da un console, con un maggior numero di(224) Celeri, e Celiarca. Finalmente un condottiero supremo, con quattro condottieri principali di provincia, venti di cantone, duecento di distretto, sarà il regolatore delle operazioni generali della guerra.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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