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      Le qualità, che vengono da noi, onde venirne gloriosamente a capo, come indispensabili, giudicate, son le seguenti.
      1° Un'animo intrepido, incapace di cedere a qualunque disgrazia che possa sopravvenirgli.
      2° Una cautela, e vigilanza tale, onde l'uomo diffidando di tutti e finanche de' suoi partigiani stessi, dimostri non diffidare di chicchessia.
      3° Un cuore severo, ed inaccessibile alle grida della pietà, da qualunque parte possano venire, quando si tratta degl'irreconciliabili nemici della unione, indipendenza, e libertà dell'Italia.
      4° Una esatta conoscenza del paese, che scelga, il condottiero, per teatro delle sue operazioni, e di tutte le sue risorse.
      5° Un valore sempre prudente, e solo, nell'estrema contingenza, animato, ed impetuoso.
      Art. 1° Un'animo intrepido, ed incapace di cedere a qualunque disgrazia che possa sopravvenirgli, debb'essere la prima qualità di un condottiero di bande.
      Nulla in una guerra evvi di più comune, o di più probabile, che l'accadimento di certi eventi sinistri, alla più vigilante sagacità, del tutto superiori. Dovendo per lo più essere le bande di piccol numero di volontarj composte, ed isolatamente guerreggiare, loro avverrà di trovasi alcune volte nel corso delle operazioni, contro forze superiori, sprovvedutamente arrischiate, che gravi danni, e rovesci di gran momento loro cagionino e pongano i volontarj nella(241) stretta necessità, per evitare una compiuta rovina, d'individualmente, o per frazioni, sparpagliarsi. Tanto era ciò alle bande spagnuole comune, che una sola non vi esistette, la quale non sia stata, le molte volte sconfitta, e dispersa.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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