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      Egli la pių cieca confidenza in quelle stesse persone dimostrando, ch'erano di connivenza col partito francese, dalla publica opinione ragionevolmente accagionate, entrō nella valle; la paura fece sė, che sebbene alcuni serbassero in cuore l'intenzione di tradirlo, tutti ad offerirgli i loro servigi, con affettata premura s'affrettarono. Escalera tutti cordialmente accolse e lusingō, confidando con sincera apparenza i suoi progetti, che ben lontani dal vero, manifestava. Gli uni si regolarono veramente bene, e gli altri, cogli avvisi, ch'al nemico (relativamente alle loro prave intenzioni) in buona fede mandarono, lo confusero ad un tal punto, che tutti gli sforzi riuniti di quattro combinate, e numerose colonne, non poterono in venzette giorni sterminare la banda, nč dalla valle Escalera cacciare, ch'erasi coll'infanteria, dell'entrate impadronito, nč impedirgli, che con un branco di prodi partigiani, si rendesse d'un ricco convoglio di grano, padrone, del quale dispose quasi alla vista del nemico, e che sorprendesse varii de' suoi distaccamenti, e che, ritornandosene indietro, dieci perfidi confidenti dei Francesi, come prigionieri, seco portasse. Non finiremmo, se descriver vorremmo i particolari di questa spedizione, da per sč sola, di onorare la memoria del condottiero, capace, che tanto avventurosamente ad effetto la perdusse. Ci basti dunque pel nostro presente oggetto, il dire, che la confidenza da quegli dimostrata con persone di cui doveva con tanta ragione diffidare, unita ad incessante dissimulazione e vigilanza, fu la principale astuzia, potente a confondere, e traviare le incalzanti forze nemiche, e da lui maestrevolmente praticata.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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