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      Per lo mezzo delle già dette operazioni, per ultimo, si mantennero le numerose bande, che per la liberazione della Spagna erano in armi, e nel loro intento, con somma lode, riescirono. Dovendo il condottiero stordire, turbare, ed atterrire il nemico, farsi credere forte, per quanto in numero è debole, l'apparenza delle sue forze con le marcie, e contro marcie moltiplicando, dovendo essergli vicino, quando è creduto lontano, e per l'opposto, lontano quando è creduto vicino, fà d'uopo per quest'effetto, che sia in attività continua, e che faccia la sua truppa velocemente camminare. Se il condottiero si trova per esempio nella posizione A, vicino alla posizione B occupata dal nemico, e che voglia quello sorprendere od inquietare, dovrà, con una rapida marcia, portarsi al punto C, che sarà il punto di congiunzione dei due lati di un'angolo acuto, e con una contro marcia veloce, al punto B, cadere addosso all'avversario, che tranquillo se ne starà in riposo, credendolo al punto C. Serva questa dimostrazione pel metodo da tenersi, in generale, nelle operazioni di questa guerra.
      Siccome le marcie de' volontarj sono un'oggetto così essenziale, ci converrà, di passaggio, alcuni particolari a quelle concernenti, per minuto esaminare, sopra tutto, perchè in molti rispetti, dalle regolari differiscono. Osserveremo primieramente, che ogni individuo deve portare un fiasco impagliato oppur di cuoio, pieno d'acqua, nella quale sia mescolata una quinta, o sesta parte d'aceto, affinchè possa dissetarsi senza bere acqua delle fonti, che nocevolissima si rende a chi nelle marcie ne beve.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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