Pagina (322/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non dimeno Mina, sempre a quella, teneva l'occhio rivolto. In questo frattempo, sei mila Francesi da Pamplona, e Tudela, si disponevano a fare un movimento per discacciarlo da Ostella. Dimostrando egli di essere dal loro superior numero, impaurito, abbandonò quella piazza il 22 di marzo, e con tutta la sua banda, fece nella provincia di Alava, un'incursione. Giunse con tre de' suoi quattro battaglioni, e la cavalleria, nel mattino del giorno seguente, ad Orbiza, primo villaggio, che in quella provincia rinvenne. Il quarto battaglione passò per un'altra strada; ebbe Mina in quel villaggio notizia essere Massena, con una scorta di due mila uomini, aspettato in Vittoria, per dove si doveva alla volta di Francia indirizzare. La speranza di poter le forze sue con quelle d'un generale di tanta fama, una volta misurare, lusingava l'amor proprio di Mina, ed i suoi pensieri furono al modo di frastornare la marcia di quel maresciallo, immediatamente rivolti. Giunto la sera del giorno 24 verso le ore cinque, al Puerto di Azazeta, si fermò fino a notte oscura, pel timore, dovendo egli passare per le pianure vicino a Vittoria, di essere in quelle veduto dal nemico, ed assalito. Evitò per la stessa ragione, di entrare in alcun villaggio lungo il cammino; ed il giorno 25, alle quattro del mattino giunse in Artaban, montagna limitrofa tra Alava, e Guipezeva; scelse il terreno; si mise in posizione; collocò un battaglione sulla sinistra della strada nei boschi, due sulla destra, e la cavalleria nel piano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





Mina Francesi Pamplona Tudela Ostella Alava Orbiza Mina Massena Vittoria Francia Mina Puerto Azazeta Vittoria Artaban Alava Guipezeva