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      Ed a questo fine, distruggerà i ponti, se ve ne sono, qualora di trovarsi in vicinanza di canali, fiumi, o paludi, gli avvenga, rompendo le sponde, gli argini, etc., le strade compiutamente allagherà, con alberi, tronchi, e travi, piantati nella terra, e rivestiti di rovo, e di quante piante spinose può ritrovare, costruirà delle barricate dell'altezza di varj uomini, davanti le quali, farà un gran fosso; a molta distanza dalle barricate farà dei grandi, larghi, e profondi tagli, da un lato all'altro della strada, e della terra, che da quelli estrae, e parimenti, con travi, e carri di molte pietre ricolmi (le ruote de' quali siano seppellite nella terra ed i timoni legati assieme), innalzerà dalla parte opposta del taglio, un'altissima, e ripidissima sponda che il nemico di passare impedisca od almeno gli dia intollerabile molestia.
      Prese queste precauzioni, il condottiero guarnirà le alture dei monti, ed i volontarj colà situati, potranno, facendo un fosso circondato di alberi coi rami, con tronchi, terra, etc., se ne hanno il tempo, ripararsi a piè dei monti e ad un'altezza dominante la strada, e spezialmente in quelle parti che ad uno stretto soprastanno, il capo potrà, se gliene viene l'acconcio, far costruire dei ridotti laterali, che non dovranno essere tondi ma quadri, lunghi, o triangolari; al dissopra dei quali, potrà fare dei tagli nel monte da un semplice parapetto coperti, tal che si debba, per entrarvi, dalla sommità, per difficilissima via, calare; non dovendo essere perpendicolari ai ridotti, ma diagonali, onde schivare, che rotolando le pietre dall'alto a basso, l'amico, anzichè l'avversario, distruggano.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508