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      Sul punto di soffocare, non hanno più i rifuggiti alcuna speranza di scampo; allora si decidono ad implorare la pietà dei vincitori, ma troppo tardi. Già il momento della clemenza è trascorso; deve una giusta vendetta soddisfarsi; merita la morte dell'italiano, d'essere con memorabil castigo caramente pagata. Col mezzo di altre corde, e scale si facilita la loro uscita, ma per essere tutti al piede della torre archibugiati: due colonelli, quattro frati, e due preti erano costoro, che espiarono, morendo, i numerosi misfatti da loro, contro la patria, commessi.
      Qual capo d'opera delle sorprese, puossi questa giustamente annoverare, nella quale di sette od ottocento apostolici ad un solo, di recarsi a salvamento, non riuscì. Tosto che una solamente di tali operazioni, ad un condottiero italiano riesca, si potranno dir debellate le fetenti macchine tedesche le quali null'altro tanto temono, quanto le sorprese. Colto dal sagace condottiero, il destro d'impadronirsi, e trucidare i loro uffiziali, non troverà resistenza nei soldati, e potrà una compiuta vittoria facilmente riportare. Ci rimarrebbe a dire, come una banda si debba da una sorpresa difendere, ma siccome nel capitolo delle fortezze, come in quello della difesa di un punto circondato da nemici, di ciò a lungo terrem ragionamento, non aggiungeremo altri precetti, e ci contenteremo di avvertire, che il più delle volte succede, che chi va per sorprendere, si trova egli stesso dall'avversario, sorpreso, sopra tutto se l'assalito è vigilante, se scorge gli stratagemmi dell'aggressore, e mette convenevol riparo.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508