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      Non ancora quelle tali disposizioni eran compite, che incominciarono i nemici l'attacco. Le porte del piano terreno furono le prime ad esser atterrate, essendo le stanze tutte basse, i soldati del maresciallo con certezza i loro tiri aggiustavano; e quanti, per entrare affacciavansi, erano immediatamente ammazzati. Supposero i Polacchi quella parte di casa rigurgitante di truppa, e nell'idea che fossero i piani superiori, per essere più facilmente forzati, ad altra parte si volsero, ed al fine di prendere a rovescio, e cadere sulle spalle dei difensori, alle finestre(317) delle camere più alte, diedero la scalata, ed affatto vuote di gente le rinvennero. Mise tale disposizione, in grande imbarazzo il maresciallo cui mancava il modo d'impedirla. Ei li lasciò montare, ed in quell'atto, divisando, non esservi altro scampo se non di entrare in quelle camere, con estraordinario ardimento, la spada alla mano, dietro di loro, e con una vigorosa carica, loro correr addosso, confonderli e sbigottirli, locchè spezialmente in un'oscurissima notte, qual erasi quella, mancar non dovea di produrre felicissimi effetti. Ed infatti all'oscuro, venendo dal coraggio, la numerica inferiorità, surrogata, e la notte sempre a credere inducendo che il numero degli assalitori, più grande di quello chè in realtà si ritrovi, da sì fatte considerazioni determinato da pochi intrepidi uffiziali, seguito, perseguitò l'inimico. Una palla di moschetto, che lo ferì in una coscia, dall'attacco nol distolse, nella prima stanza, che già trovasi da numerosi nemici occupata, disperatamente si slancia.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





Polacchi