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      Varie bande unite sotto al comando d'un solo condottiero capo di quella operazione, potranno facilmente riescire. Sono queste sorprese ai fanti riservate, ma in di loro ajuto, una qualche piccola banda di cavalli, per decidere la zuffa nelle strade e piazze del paese, di molto converrebbe: ed altresì, allora quando da una grandissima distanza, si dovesse a quell'uopo, la truppa trasferire. Perciò nel loco distante due ore dalla piazza che si vuole attaccare, ed ove per prendere alcuna posa e mettersi in ordine pella divisata impresa, si fa il grand'alto, in groppa i fanti trasporteransi. Delle guide, informatori, spie, mercechè tali operazioni si maneggiano e delle necessarie cautele per non venire ingannato, e mancare all'intento, non ragioneremo, avendone in gran parte, nel capitolo 12 della prima parte, dove della spiagione abbiamo trattato, abbastanza discorso. Accenneremo dunque solo di passo, non doversi in quel caso le armi da fuoco mettere in uso, ma nel più profondo silenzio, all'arma bianca, quanti nemici ai posti avanzati s'incontrano, senza dare a nessuno di essi nemici campo a sparare, o fuggire, debbonsi tutti ammazzare: ed aggiungeremo, una volta giunti sulle mura, corpo a corpo e non colle armi di getto, essere di combattere, conveniente, ma solamente potersi quelle con vantaggio adoperare, quando già entrati nella piazza si vogliano gli abitanti,
      e difensori per più prestamente alla resa costringerli, con tiri spaventare. Tutt'i militari non solo, ma tutti gl'individui portanti armi, esser debbono sul posto a dirittura trucidati.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508