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      Una volta nella fortezza entrate, dovranno le bande in tanti distaccamenti suddividersi(339); uno alla guardia del luogo per dove si è penetrato, immediatamente destinerassi, un secondo, per sostenere l'attacco, un terzo onde la porta dalla quale deve entrar la riserva, tosto aprire, un quarto per far il giro dei baluardi, un quinto per arrestare il comandante della piazza, tutto lo stato maggiore, e passarlo di botto per le armi, un sesto per assalire il corpo di guardia principale e tutt'i soldati che lo compongono, esterminare, un settimo per coprire la porta della cittadella o castello, un ottavo per lo stess'oggetto, recherassi a quella dei quartieri, un nono per impossessarsi degli arsenali e magazzeni, un decimo per occupare le contrade, un undecimo dovrà mettersi in positura sulle piazze un duodecimo arresterà tutt'i principali militari, civili, abitanti ed impiegati del paese, sotto guardia per custodirli(340). Avrà il condottiero questa fortezza, sorpresa o per tenerla, o per abbandonarla. Nel primo caso, stabilirà il presidio, e i danni portati dall'attacco, senza più altro aspettare, riparerà: ma nel secondo, tutto quanto gli conviene, e può portar via, non tralascierà di tosto acchiappare. Tutte le fortificazioni, egli farà, in modo da non poter più essere restaurate, rovinare: ed altresì invierà tutto quanto essere suppone al nemico di qualche utilità, in pronta e totale distruzione. Così, la maniera di sorprendere una fortezza, rapidamente accennata, senza degl'infiniti particolari ad un condottiero necessarissimi, nella spiegazione ingolfarci, locchè troppo a lungo ci condurrebbe, noi, coloro che sù di tal materia, istruzione vorrebbero, allo studio di tanti trattati sulla tattica inviamo, che del modo di portare tali sorprese ad effetto, imprendono particolarmente a spiegare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508