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      Allora il superstite avanzo disgustato di quel modo regolare di guerra, si mise di bel nuovo in bande separate, rimandando gli uffiziali ch'erano stati dal governo senza consentimento de' volontarj al loro comando imposti; ed a poco a poco, trasse di quel oltraggioso scherno tarda ma severa vendetta, facendo soffrire perdite enormi a quei Francesi stessi, ottanta quattro de' quali bastarono per mettere quattro mila Spagnuoli in piena rotta. Persuasi da quell'infausto saggio, i medesimi non doversi, nè potersi le bande in modo, da battersi in linea e far evoluzioni sulla fronte del nemico, regolare; ne rinunziarono l'idea. Ma d'altra parte la necessità conoscendo in che trovasi un governo qualunque di avere una certa forza di truppa tattica onde sostenere le molte operazioni che le appartengono; con ben ponderato consiglio fecero essi divisamento d'ordinare varj corpi composti di fanteria, cavalleria ed artiglieria che divisioni, o colonne volanti appellarono, i soldati de' quali erano vestiti e pagati dal governo ed agivano secondo il sistema di guerra regolare per quanto la loro forza e le circostanze, il permetteano. Poi che pegli sforzi delle bande, una sufficiente parte del territorio italiano sarà dal Tedesco lezzo purgata, ed una giunta provinciale già vi esista; un connestabile delegato militare nominato dal condottiero supremo, si occuperà dell'ordinamento di varie di queste colonne, più o meno forti, più o meno numerose, a seconda dei mezzi che si troverà possedere: tenendo fermo, però che ciascuna di esse porti con sè tutt'i mezzi tanto per combattere, come per sussistere, e sia esente dalla necessità di una base stabile.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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