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      Dovremo per avventura(375) obbliare la Porta, signorina leggiadra e gentile che, astretto essendo il marito ad allontanarsi per alcun tempo dal Piemonte, onde il primo furore della tirannide restaurata schivare, le fu compagna all'esiglio, con forza veramente virile lo seguì, ed i ghiacci perpetui delle scoscese Alpi che sono il confine di quel paese verso la Francia, a piedi attraversò ramingando? Di quanti elogj non è meritevole la contessa Fracavalli di Milano, che sola di notte da quella capitale si partiva, passando in mezzo al detestato campo alemanno, per recarsi ora in Alessandria, ora in Novara ad esattamente i capi piemontesi, sulle forze, sullo stato del nemico ragguagliare e scongiurarli di spingere almeno, almeno una riconoscenza, un distaccamento, fare insomma alcuna piccola dimostrazione in favore dell'Italia sopra Milano che con caldissima brama, nel suo recinto li attendea? Ma que' capi, o non vi posero mente, o al nobile invito opponean resistenza! Non saranno per tanto, in verun modo le italiche donne alle americane, alle spagnuole, alle tirolesi, alle greche nel sacrifizio per la patria, minori. Anzi allor quando le figlie d'Italia, la spada sguainata per la vendetta e per la liberazione d'Italia, vedranno lampeggiare in quelle infelici contrade, a tutte le donne per amor patrio famose, le vedrem sovrastare. Sorgeranno altra volta nella nostra classica terra quei prodigj di virtù de' quali le progenitrici delle nostre donne, le matrone romane diedero a dovizia, spettacolo!


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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