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      Tutti del bisognevole andavano a gara di provvederlo, ogni famiglia si prese un soldato o due per alloggiarli nella propria casa: nessuno al quartiere rimase. Uffiziali e soldati tutti separatamente ripartiti, con grande baldoria fino alla notte gavazzarono, ognuno in quelle stesse case dove aveva banchettato, si pose a riposare. Dormivano tranquillamente i soldati, ma vegliavano gli abitanti, ed alla mezza notte ora previamente convenuta tra di loro, o dall'alcalde stabilita, ogni famiglia inerme, perchè il paese si trovava compiutamente disarmato, si porta passo passo, vicino ai dormienti soldati, s'impadronisce delle loro armi, con quelle, cadendo furiosamente sugli ospiti nel sonno immersi, invocando la patria, con mille ripetuti colpi gli scanna. In un quarto d'ora un solo straniero più non esiste in paese: si riunisce il popolo e sulla publica piazza, il bottino immediatamente divide e(390) formasi colle armi degli ospiti una forte banda che prende tosto il campo e tutti si dispongono ad abbandonare il paese al primo sentore che il nemico da quella parte s'addirizzi. In fatti varie volte in appresso, per vendicare sì acerbo insulto, le colonne francesi si presentarono, ma sempre il paese trovarono abbandonato: ma sempre da quelle montagne inseguiti e molestati fuggirono dopo aver molto sofferto. Operandosi in siffatta guisa, e tutta la nazione all'adempimento del gran disegno concorrendo, la guerra sarà forte, breve, decisamente proficua: saranno i nemici ognor frastornati ed impauriti, costretti a superare difficoltà d'ogni genere affatto nuove, nè dal miglior tattico della guerra regolare calcolati, nè calcolabili.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508