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      Trovossi al primo apparir dell'aurora con solo quattro compagnie, avendo le altre, per cagione dell'oscurità e dirottissima pioggia, la strada totalmente smarrita, nè fù a' numerosi stracorridori in lor traccia mandati, fattibile di rinvenirle. Abbattutosi all'improvviso, marciando verso Abarzuza, in un distaccamento di venti usseri che scortavano Salmerie, con soli dodici uomini, alla prima giunta, l'attaccò: vinse il convoglio, fece nove prigionieri, tre dei quali, colle sue stesse mani, quando aveva già il suo cavallo ferito: gli altri undici tutti furono da lui trucidati. In questo atto, i battaglioni comandati da Cruchaga, che avevano per isbaglio dal cammino deviato, trovaronsi sulla strada di Lleria bagnati, stanchi, quasi a piedi nudi, e furono da un forte distaccamento di cavalleria nemica scoperti, che gl'inseguì, ed in luogo assai per loro svantaggioso, li raggiunse. Misersi tosto quelli in atto di combattere, s'appiccò la schermaglia, e seguinne un'accanitissima zuffa. Era il fuoco degli Spagnuoli spaventevole, sforzavasi la cavalleria francese, ma inutilmente, a caricare: erano i battaglioni di Mina impenetrabili. Una nube di palle, al retro fronte la costringeva; ma per avventura tristissima, sono le munizioni di quei prodi del tutto esauste! Un solo cartoccio più non posseggono! Dovranno essi dunque al numero più forte degli aggressori sottomettersi? Privi d'armi di getto, come potranno dalla cavalleria difendersi? L'ostinazione, il coraggio e l'amor di patria provvedono a tutto!


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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