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      Scelse Fernandez la via dei monti, sempre ad un piccolo corpo di truppe più sicura e vantaggiosa, ma non potè però la molestia di varie colonne francesi, evitare, che uscite da Matarò, ed altre piazze, per otto continui giorni, e notti alla sua colonna un solo momento di riposo non lasciarono: tal che per ottenere che un momento la divisione potesse tranquillamente respirare, sempre doveva il comandante ben calcolare il tempo delle fermate del nemico, e di quelle, con avvedutezza, per dar ristoro alla sua truppa, valersi. Ciò non pertanto, abbenchè lassi dal lungo e penoso cammino, dalla fatica e dalla fame appenati, giungono finalmente alla distanza d'un miglio da Lladò, paese in che seimila franco-apostolici comandati dal campione dell'ultracissimo generale Damas, collocati sù di due linee, in favore dei preti e della oppressione, campeggiano. Arresta Fernandez immantinente la divisione, la forma in colonna d'attacco, esegue(443) la sua marcia in avanti. Tosto giunta sopra un ristretto piano, sulla cima d'una vetta in fronte al nemico schierato a poca distanza in battaglia, ma da un profondo burrone frammezzo esistente, separato, ordina il comandante alla truppa di nuovamente arrestarsi. E per contenere le già indicate colonne inimiche, che senza posa lo inseguono, schiera, fronte ad dietro , in attitudine offensiva, i lancieri alle spalle, divide in tre colonne d'attacco la truppa, ed al segnale da tutti gli oricalchi ripetuto, scagliasi nel botro la divisione alla carica, l'erta salita della parte opposta, di gran corsa rimonta.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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