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      Nel sanatorio Adirondak Cottage di New York si osservano dai malati le precauzioni più rigorose per quanto riguarda gli sputi, e, come conseguenza di ciò, il dottor Hance, esaminando la polvere raccolta nelle infermerie, non vi trovò mai bacilli tubercolari. Li trovò, invece, nella polvere di un villino annesso al sanatorio, nel quale, fra altri malati gravi, ve n'era uno così debole, che sputava non dove doveva, ma dove poteva, sul letto, sul pavimento, per tutto.
      È antica l'osservazione, che nelle prigioni e nei manicomi la tubercolosi infierisce assai più che nella popolazione libera. Ora, nelle prigioni e nei manicomi prussiani, dopo che vennero prescritte precauzioni severe riguardo allo sputo e alla disinfezione delle celle, il numero dai tubercolosi diminuì rapidamente quasi della metà, mentre in Baviera, dove lo esempio della Prussia non fu seguito che assai tardi, la diminuzione non si ebbe, o si ebbe lievissima.
      Queste osservazioni c'insegnano, che il miglior modo di precludere questa principale via di diffusione della tubercolosi, è d'imporre ai malati l'uso della sputacchiera. Lo sputacchiare a caso costituisce un danno gravissimo, non solo per chi accudisce al malato, ma anche per quest'ultimo, giacchè, inspirando dell'aria inquinata di bacilli, diffonde continuamente la malattia alle parti di polmone ancora sane; inoltre, coll'aria introduce anche altri germi patogeni, massime quelli della suppurazione, che, come abbiamo veduto, rendono più grave la malattia e più rapido il suo decorso.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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