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      Ma non basta che l'uso della sputacchiera sia imposto ai tisici, costretti a letto o ricoverati nelle sale degli ospedali. Moltissimi sono i tisici cui la malattia, ancora ne' suoi primordi, permette di continuare a vivere in società, e occuparsi di affari; moltissime, poi, sono le persone che non sanno d'essere malate, e partecipano alla vita comune.
      Evidentemente e quelli e queste possono col loro sputo essere fonte di gravissimi danni, senza contare quelli che vengono cagionati dalle persone, le quali, tuttochè sane, portano nello sputo dei microbi patogeni d'altra natura, p. es., il bacillo difterico, atto pure nello sputo disseccato a trasmettere ad altri la difterite. Come si potrà provvedere a ciò?
      Il provvedimento più facilmente applicabile consiste: 1.° nel disporre delle sputacchiere nelle case e in tutti i luoghi chiusi che l'uomo frequenta o abita, come corridoi, scale, sale d'aspetto, scuole, collegi, uffici, caserme, opifici, chiese, teatri, ospedali, prigioni, vagoni ferroviari o di trams, camere d'albergo, caffè, negozi e luoghi di riunione di qualunque genere; 2.° nell'avvertire con appositi avvisi, affissi in vicinanza delle sputacchiere, come a tutti sia vietato di sputare altrove che in queste(4).
      Estendendo quest'obbligo a tutti, oltre al premunirsi ad un tempo verso parecchie malattie, si toglie alla prescrizione qualunque carattere che possa umiliare od offendere i tisici e i malati di qualunque altra specie.
      Inoltre, i tubercolosi e i malati di altre malattie bronco-polmonari, che espettorano di frequente, devono, come già si usa in Germania e in Inghilterra, portar sempre una sputacchiera tascabile, per esempio, quella comodissima di Dettweiler, che si può facilmente lavare e disinfettare.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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