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      Non occorre che ripeta, come sia da proscrivere l'abitudine di sputare nel fazzoletto, la quale, oltre all'essere dannosa, è anche ripugnante, massime per chi deve stringere una mano, che egli ha veduto, un momento prima, ripiegare il fazzoletto infiltrato di espettorato.
      Però il provvedimento radicale cui si deve tendere è questo, di far perdere a tutte le persone sane l'abitudine dello sputare. Lo sputare, per quasi tutti, non è una necessità, ma una mala abitudine, che si può far scomparire per poco che ci si metta di buona volontà.
      Nelle donne, questa abitudine è un'eccezione; perchè non potrebbe diventar tale anche negli uomini?
      Ho detto che l'abitudine deve essere perduta dalle persone sane, perchè, quanto ai malati di polmone, l'inghiottire lo sputo può essere cagione di danno. Già dissi altrove come il frequente susseguire della tubercolosi intestinale alla polmonare sia da attribuirsi agli sputi deglutiti che, carichi di bacilli, portano l'infezione nell'intestino. Pertanto ai tisici si raccomanda di non inghiottire mai gli sputi; anzi loro si consiglia, prima di mangiare, di sciacquarsi bene la bocca per liberarla dai bacilli che, altrimenti, verrebbero cogli alimenti trasportati nell'intestino.
      Riguardo all'abitudine dello sputare, molto si è già ottenuto in questi ultimi anni, e nelle famiglie per bene, che giudiziosamente tengono puliti e lucidi i pavimenti delle loro stanze, si guarda con salutare orrore l'ineducato che osa insudiciarli con uno sputo.
      Occorre, però, che questo sentimento si diffonda anche nelle classi meno educate della popolazione, ove manca affatto.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134