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      Però conviene riflettere, che la carità cristiana insegna a beneficare anche le persone irragionevoli, e d'altra parte, bisogna tener conto di coloro, che non ricorrono alla bollitura per ignoranza, per trascuratezza o per povertà.
      Occorre, pertanto, che all'igiene individuale si aggiunga l'igiene pubblica, la quale spande indistintamente i suoi beneficii su tutti. Spetta all'igiene pubblica, non già di rendere innocuo un latte inquinato, ma d'impedire che si smerci un latte che non sia sicuro.
      Questo intento si può conseguire sorvegliando accuratamente per mezzo di persone tecniche le stalle onde proviene il latte fornito alla popolazione, ed eliminando dalla produzione tutte le vacche che o coll'esame clinico o colle inoculazioni di tubercolina sieno state riconosciute tubercolose.
      In una questione di tanta importanza per la salute dell'uomo non dobbiamo lasciarci impressionare dal numero elevato delle mucche che dovrebbero venire escluse come tubercolose, poichè quanto maggiore risulta tal numero, tanto più grave è il danno che presentemente ne deriva, e tanto più urgente, per conseguenza, la necessità di provvedere.
      Nello scorso anno 1898, in una inchiesta fatta eseguire dalle autorità di Manchester, si trovò che sopra 93 campioni di latte presi alla stazione, non meno di 17 (quindi il 18 per cento) contenevano bacilli tubercolari, e che in 14 delle 16 fattorie che avevano fornito questo latte, esistevano una o più mucche che già al semplice esame della mammella apparivano affette da tubercolosi.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





Manchester