Pagina (60/134)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Questa resistenza può essere dimostrata specialmente da due ordini di fatti. In primo luogo da questo, che non sempre l'entrata nel nostro corpo di bacilli tubercolari basta a determinarvi lo sviluppo della malattia. Eloquente, a questo riguardo, è il fatto riferito da Strauss, il quale, esaminando il muco nasale di 29 fra infermieri e medici, che prestavano servizio da tempo in una sala di tubercolosi, trovò che in non meno di 9 il muco conteneva i bacilli specifici, e tuttavia nessuno di questi 9 presentava il menomo indizio di malattia.
      In secondo luogo da questo, che, come si è visto nel capitolo II, molte sono le persone le quali, morendo di tutt'altra malattia, presentano nel loro corpo dei focolari di tubercolosi latente o guarita; il che vuol dire, che per un certo periodo i bacilli, penetrati in quell'organismo, hanno sviluppato una energia vitale superiore a quella degli elementi dell'organismo stesso; ma nel periodo successivo s'è verificato il contrario, e l'energia degli elementi dell'organismo ha ridotto all'impotenza, o ha saputo distruggere i bacilli tubercolari.
      Si può quindi ritenere che la resistenza alla tubercolosi non solo varia da persona a persona, ma varia altresì nei diversi momenti della vita di uno stesso individuo.
      Non ho bisogno di spendere parole per mettere in evidenza l'importanza del principio, che nelle condizioni in cui d'ordinario ha luogo il contagio un individuo robusto può resistergli, e che l'attecchire della malattia richiede sempre un alleato nella debolezza del nostro organismo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





Strauss