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      Crescono fra gli stenti, e, giovanissimi ancora, se riescono a sopravvivere alle malattie dell'infanzia, sono spesso costretti a lavorare in condizioni tutt'altro che conformi a quelle richieste dall'igiene.
      Come potrebbero degli organismi coś sciupati presentare una valida resistenza contro l'infezione tubercolare?
      A cị si aggiungano le perniciose influenze che direttamente provengono dall'esercizio di molte professioni. Coloro che, come gli scrivani, i sarti, i calzolai, oltre al vivere in ambienti ristretti, oscuri, mal ventilati, devono stare immobili e curvi, dilatando poco i polmoni e introducendovi poc'aria, li rendono proclivi alle malattie in genere ed in specie alla tubercolosi.
      Danni gravissimi si hanno pure in quelle professioni in cui l'operaio inspira dell'aria carica sia di vapori o gas irritanti, sia di polveri di varia specie, che dànno origine a dei catarri bronchiali cronici, rappresentanti la condizione più favorevole per lo sviluppo della tisi polmonare.
      A questo proposito si hanno delle statistiche desolanti; ne citeṛ qualcuna. Secondo Sommerfeld, a Berlino la mortalità per tisi degli operai che respirano aria senza polvere sta a quella degli operai respiranti aria polverosa, come 2,39 sta a 5,42. Nelle professioni polverose, poi, la mortalità varia secondo la natura della polvere, come appare dalle seguenti cifre:
     
      PROFESSIONI MORTI PER TISIsu 1000 su 1000
      viventi mortid'ogni
      malattia
     
      Con polveri metalliche in generale 5,84 470,58
      » di rame 5,31 520,5


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





Sommerfeld Berlino