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      » di ferro 5,55 403,7
      » di piombo 7,79 501,0
      Con polvere minerale 4,42 403,43
      » organica 5,64 537,04
      » di tabacco 8,47 598,4
      Fra gli operai che lavorano il ferro, i più colpiti sono gli arrotini, e specialmente quelli che lavorano a secco. Secondo Oldendorff, la media annua dei morti di tisi su 1000 viventi è di 9 pel complesso degli operai di ogni professione, di 13,5 pei lavoratori del ferro, di 23,8 per gli arrotini. Di mille arrotini che muojono, 783 muojono per tisi polmonare.
      Ancora più numerose sono le vittime che la polvere fa tra gli scalpellini, quantunque questi vengano di solito reclutati tra le persone robuste, e per lunghi periodi lavorino all'aria libera. Di 497 scalpellini morti negli anni 1886-1892 in diversissime regioni tedesche, non meno di 444 (cioè l'89,33 per cento) vennero spenti dalla tisi.
      Un fatto degno di nota per l'argomento che ci occupa è questo, che la mortalità di una stessa professione non è eguale dappertutto. Per esempio, la mortalità per tisi degli scalpellini tedeschi è, come appare dalle cifre che ho dato più sopra, superiore a quella degli italiani; la mortalità dei garzoni di caffè nel Belgio è quattro volte maggiore di quella dei loro colleghi d'Italia. Basterebbe questa differenza per indicarci che la cifra più o meno alta della mortalità non è legata indissolubilmente alla natura della professione, ma dipende in gran parte da qualcuna delle circostanze accessorie, in cui questa si compie. Mentre un garzone di caffè nel Belgio, a cagione del clima inclemente, deve passare buona parte della vita in un'aria confinata e pestifera, nell'Italia Meridionale lavora quasi sempre all'aria libera, e per conseguenza meno facilmente viene colpito dalla tisi.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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