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      Non possono, per esempio, considerarsi di egual valore il clima dell'Inghilterra umido e piovoso, e quello d'Italia.
      La località in cui si erige il sanatorio deve essere di facile accesso, e possibilmente poco lontana da una stazione, allo scopo, non già di favorire le visite dei parenti, che, come si disse, non sono punto desiderabili, ma di facilitare l'approvvigionamento dell'Istituto.
      Il sanatorio deve essere protetto contro i venti, specialmente di nord e di est, ed esposto largamente al sole. Ciò si ottiene costruendolo sulla china di un monte rivolto a sud, meglio se il monte fa corona ad una vallata non troppo stretta, aperta pure verso sud. Si noti, però, che la posizione del luogo non basta a garantire la bontà delle sue condizioni climatiche, la quale deve essere confermata anche dallo studio della vegetazione, che ne è l'espressione vivente più veritiera, e da una serie di osservazioni meteorologiche continuate possibilmente per qualche anno.
      Il terreno deve essere asciutto. Si avverta, anzi, di munire di drenaggio il terreno che sta a monte dello stabilimento per togliere l'umidità che a questo sarebbe portata dall'acqua scorrente dal monte.
      Al sanatorio sia annesso un largo tratto di terreno, in gran parte boscoso, ove gli ammalati possano riposare e passeggiare all'ombra; e non manchino tratti piani o in pendenza leggiera pei malati più deboli. Non si dimentichi che il terreno pel passeggio deve essere a monte dello stabilimento, in modo che il malato salga quando lascia la casa, e scenda quando vi ritorna.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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