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      In qual modo si potrebbe far del lusso in un sanatorio? Non nei pavimenti e nelle tappezzerie, che si devono spesso lavare, non nelle porte e nei mobili, che si vogliono perfettamente lisci e senza ornamenti, non nelle tende e nei tappeti, che non ci devono essere affatto. In che dunque?
      Un sanatorio disposto nel modo detto fin qui può fornire al malato i principali elementi veramente efficaci per la sua cura, cioè aria pura, asciutta, tranquilla; riposo in casa, o all'aperto, nell'ombra amica del bosco; passeggiate graduate secondo le forze del paziente, e regolate dal medico con tanta precisione quanta ne adoprerebbe nella prescrizione dei medicamenti, in modo da evitare sforzi esagerati e riscaldamenti. A questi però va aggiunto l'altro elemento indispensabile, l'alimentazione abbondante.
      Sono passati i tempi in cui i tubercolosi, al pari degli altri ammalati febbricitanti, si mantenevano a dieta. L'esperienza ha dimostrato che quantunque i tisici inclinino a mangiar poco, tuttavia migliorano e crescono di peso quando si cibano abbondantemente. Il peso del corpo è uno fra gli indici più sicuri dell'andamento della malattia; perciò all'infermo si dà tanto e tale nutrimento, ch'egli cresca in peso, così da raggiungere o anche superare il suo peso primitivo. Si suol dire che mentre la persona sana mangia soltanto quanto basta per mantenere il proprio corpo nello stato in cui si trova, il tubercoloso mangia per tre ragioni: per conservare quello che ha, per riparare le perdite procurategli dalla malattia e specialmente dalla febbre, e, infine, per aumentare di peso.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134