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      Non era possibile che essi avessero notizia del terzo, perchè la tubercolosi nelle vacche ha un modo di manifestarsi ben diverso dalla umana, e la parentela fra le due forme non poteva essere dimostrata che per mezzo dell'esperimento sussidiato dall'esame microscopico; e a quei tempi la microscopia era ancora una terra incognita per la medicina.
      (3) Nel propugnare la dottrina della contagiosità della tubercolosi, scoperta dal Villemin, ebbero parte importante alcuni italiani, quantunque del loro nome non si faccia cenno nella più parte degli scritti italiani e stranieri, che vennero pubblicati anche recentemente su questo argomento.
      Quando ancora dai più si combattevano le conclusioni del Villemin, esse trovavano caldi sostenitori nel prof. Mantegazza a Pavia, e nei dott. Verga e Biffi a Milano. Questi ultimi con numerosi esperimenti comunicati all'Istituto Lombardo nel 1868 e 1870, e fatti con tutte le cautele, in modo da mettersi al sicuro delle cause di errore che avevano fuorviato altri sperimentatori, hanno messo fuor di dubbio il principio dell'esistenza del contagio e della sua specificità. Io poi, che da essi e da Mantegazza aveva avuto gli organi alterati degli animali innestati, ho pel primo minutamente descritto, pure nei Rendiconti dell'Istituto Lombardo del 1867, la struttura microscopica dei noduli prodotti dall'innesto, e dimostrato anche per questa via la loro natura veramente tubercolare.
      Più tardi, nel 1872, l'Armanni di Napoli aggiunse un nuovo argomento a favore della teoria infettiva della tubercolosi, dimostrando specialmente coll'innesto nella cornea degli animali, che, al pari delle altre infezioni, anche la tubercolosi ha un periodo d'incubazione: vale a dire, che fra il giorno dell'innesto e quello in cui appaiono le prime manifestazioni morbose trascorre di regola un periodo di 15 o 20 giorni, nel quale la parte innestata non presenta alcun indizio di malattia, ed è del tutto scomparsa anche la lieve ferita prodotta dall'innesto.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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