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      Devono essere della profondità di sei centimetri almeno, avere il fondo un po' più largo della bocca, perchè non si rovescino facilmente, ed essere abbastanza grandi per evitare che, non imberciando chi ne usa, lo sputo vada a cadere fuori della sputacchiera. A meglio togliere questo inconveniente molti usano tenere la sputacchiera a una certa altezza dal pavimento, affidandola ad un sostegno infisso nel muro.
      Sul fondo della sputacchiera non si metta mai della sabbia; che cosa se ne fa quando è impregnata di sputi? Meglio mettere della segatura di legno o della torba, che poi si brucia, e meglio ancora uno straterello d'acqua (non troppo alto, perchè non rimbalzino fuori delle goccie quando ci cade lo sputo), che impedisce allo sputo d'appiccicarsi alla sputacchiera, e rende a questo modo più facile la lavatura di questa.
      Da alcuni si raccomanda di tener nella sputacchiera, anzichè dell'acqua, una soluzione disinfettante, per esempio d'acido fenico al tre per cento, di lisolo al 10 per cento, di sublimato con cloruro sodico, ecc. Non è male seguire il consiglio, ma non si può dire indispensabile. Queste soluzioni sono più o meno costose, le due prime hanno odore sgradevole, la disinfezione si ottiene in modo incompleto, massime colla soluzione di sublimato, e infine la disinfezione degli sputi non è necessaria, perchè il contenuto delle sputacchiere vien versato nella latrina, ove i bacilli tubercolari vengono ben presto sopraffatti dalle numerose specie di altri batteri con cui s'incontrano.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134