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      OSSERVAZIONE II.
     
      Tubercolosi meningea con meningite della base; tubercolo peduncolato solitario della dura madre; tubercolosi del cervelletto. Tubercolosi polmonare ed enterica. Fleboliti splenici. Focolai caseosi dell'epididimo sinistro. Ascesso caseoso sotto-aponeurotico dell'avambraccio sinistro. Tubercolosi peritendinea degli estensori digitali della mano sinistra. Gonartrocace sinistro con tubercoli della sinoviale.
     
      Ecco la storia clinica quale mi venne trasmessa dall'egregio Dottore Colomiatti.
      F. V. d'anni 17, celibe, lineatore in carta, entrava nell'Ospedale di S. Luigi il 28 dicembre 1872 per tubercolosi polmonale. Era nato di padre sano, e di madre morta in seguito a lenta malattia di petto. Era il più giovane di tre fratelli, tutti e tre mal fermi in salute. Fu vaccinato da bimbo con successo, e sofferse, nei primi anni di sua esistenza, di impetigine al capo ed alla faccia. In età di nove anni cadde nel fuoco e ne riportò grave scottatura alla metà sinistra del collo, alla quale fece seguito una cicatrice persistente, non però deformante. Ad ogni inverno contraeva la tosse, che scompariva però in sul far della primavera. Non ebbe mai manifestazioni sifilitiche.
      Due anni prima che entrasse nell'Ospedale cadde a terra, avendo posto in fallo un piede sopra del ghiaccio, e ne riportò una forte contusione al ginocchio sinistro, che lo obbligò a tenere il letto per alcuni giorni. In seguito alla applicazione di cataplasmi, ed al riposo si dissiparono i sintomi acuti, ed i dolori, che, nel movimento dell'arto, erano insopportabili diminuirono di molto, e quasi cessarono, per cui egli incominciò ad alzarsi ed a camminare.


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Sui rapporti della tubercolosi con altre malattie
di Giulio Bizzozero
Vercellino
1874 pagine 30

   





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