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      La sua fisionomia si fece sempre pių triste e melanconica, e quando doveva rispondere ad una domanda pareva si svegliasse allora soltanto da un placido sonno.
      Sette giorni prima della sua morte fu colto quasi improvvisamente da una febbre gagliarda con estrema prostrazione di forze, faccia stupida e sconvolta, con perdita in parte della coscienza, sussulti dei tendini, specialmente della mano destra, soliloquio. Aveva la pupilla dilatata e poco sensibile alla luce, e quando, interrogato, doveva parlare, offriva un tremolio delle labbra e della lingua pronunciatissimo, e la sua risposta non era mai compiuta.
      Rimase in questo stato fino al giorno della sua morte, nel quale perdette completamente la parola dodici ore circa prima che spirasse.
      Ecco per sommi capi i dati principali forniti dall'autopsia:
      Alla parte posteriore dell'avambraccio sinistro un piccolo tumoretto sottoaponeurotico contenente materia caseosa.
      Le guaine dei tendini estensori delle dita in corrispondenza delle parti inferiori dell'avambraccio, del carpo e della parte superiore dei metacarpi sono ravvolte da uno strato della grossezza variante da uno o due millimetri fino ad otto o nove, il quale č costituito da una sostanza dove grigia semitrasparente, dove opaca, giallognola, caseosa. Questa sostanza cementa insieme in due gruppi i tendini, e si appalesa, cosė, all'esterno, sotto forma di due rilevatezze allungate della lunghezza di circa otto centimetri grosse nella parte superiore, pių larghe ed appianate verso i metacarpi.


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Sui rapporti della tubercolosi con altre malattie
di Giulio Bizzozero
Vercellino
1874 pagine 30