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      È però meno giallognola, meno compatta, senza prolungamenti.
      Spesso nelle sezioni del pezzetto di pelle si contengono dei noduli tubercolari, massime in vicinanza al foro fistoloso. I noduli meglio conservati sono piccoli, ovali, contenenti talvolta 3, 4 e più cellule gigantesche piccole, a pochi nuclei periferici, con buon numero di prolungamenti. Le cellule circonvicine paiono munite di frequenti prolungamenti, e lassamente adese le une alle altre.
      Molti nodi presentano già la degenerazione granulare, con elementi poco discernibili.
     
      L'esame di questo pezzo spiega il lungo decorso degli ascessi scrofolosi e la difficoltà, con cui, evacuato il pus, aderiscono le due opposte pareti delle cavità. Abbiamo, infatti, dei tubercoli che, anzichè contribuire alla produzione di tessuti cicatriziali, soggiacciono alla degenerazione granulo-grassa, e la diffondono al tessuto che li circonda; poi, abbiamo l'epidermide che riveste, come già osservò Friedländer, parte della parete dell'ascesso, e che, colla sua presenza, impedisce il coalito delle superficie granulanti.
      Questo caso offre anche interesse per ciò che, come venne notato, esistevano dei vasi, probabilmente linfatici, trombizzati, i quali, su sezioni trasversali, assomigliavano alquanto a cellule gigantesche tubercolari; sicchè ad un esame superficiale si sarebbero presi per tali. - Ciò rammento non a titolo di semplice curiosità. Alcuni osservatori francesi emisero recentemente l'opinione che quanto si ritenne cellula gigantesca del tubercolo non sia che sezione trasversa di vasi linfatici trombizzati.


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Sui rapporti della tubercolosi con altre malattie
di Giulio Bizzozero
Vercellino
1874 pagine 30

   





Friedländer