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      Per cui, osservando che l'organizzazione della forza pubblica, le somme che assorbiva, che piú o meno equivalgono ad un terzo della pubblica rendita degli Stati; dippiú che tutte le determinazioni di politica esterna, come trattati di pace, di alleanza e anche di commercio dai quali le guerre potevano derivare, erano tutti fondati sulla forza delle diverse potenze, e che questa si misurava sul suo sistema militare strettamente rannodato al finanziario che lo alimenta; e finalmente che siffatte quistioni erano quelle che naturalmente preoccupavano tutt'i corpi consultivi o deliberanti dei diversi Stati di Europa; ci persuademmo che era anormale che i membri che componevano queste congreghe fossero nel maggior numero estranei alle nozioni delle scienze belliche, e che i militari che vi si trovavano non avessero nozioni in generale dei rapporti della guerra con lo stato sociale. Da ciò deducemmo che le decisioni dovevano sovente risentirsi di questa mancanza di cognizioni e i loro effetti aver grandi e larghe conseguenze sulle sorti delle nazioni. Cosí immaginammo in una serie di brevi discorsi di svelare queste relazioni e metterle a portata di tutti gli uomini che di pubblici affari si occupano, non certo per completare la loro istruzione su questo punto, ma per eccitarli e facilitar loro il mezzo di acquistarla. Lo Spettatore militare di giugno 1835 nell'analizzare il nostro lavoro ha fatto osservare questo aspetto della quistione.
      Ora che abbiamo esposto la genesi e il fine del nostro lavoro, ci resta a svolgere gli oggetti che ivi si sono trattati con un po' piú di estensione, come enunciammo.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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