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      Quivi un nemico vigile e attivo le sue forze ti cela, ostacoli ti frappone a ogni passo, controccava i tuoi movimenti quando meno tel pensi. Niuna cosa è di poco momento in giornate siffatte, dove in breve ora si perde o si vince la fortuna d'un secolo. Un picciol variare di suolo può cagionare i piú gravi, i piú vasti risultamenti; e però le cognizioni geografiche, topografiche e geodetiche, le quali si fondano
      sopra i sublimi calcoli dell'astronomia, riescono indispensabili e costituiscono la superioritá dello Stato civile sul barbaro e la sicurezza di cui può godere una societá bene ordinata contro la forza brutale di orde nomadi. E difatto alla superioritá della scienza bellica siam debitori della conservazione della civiltá greca e romana e conseguentemente di tutto quanto di bello e gentile d'ogni maniera è sino a noi pervenuto. Temistocle a Salamina, Cimone a Platea e Mario a Vercelli la civiltá difendevano contro la barbarie. Altri esempi ha pure la storia di quanto affermiamo. Tutto quello insomma che l'uomo incivilito piú ama, il deve alla scienza della qual ragioniamo, difesa e conservazione.
      Ne sembra aver dimostrato in che modo e le arti e le scienze di che abbisogna la guerra sieno utili a questa ne' suoi elementi e ne giovino lo sviluppo.
      Ma una relazione piú alta si scorge nella parte trascendentale della scienza, vale a dire in quella dove si formano i piani di guerra, si stabilisce il sistema della difesa d'uno Stato o si pon mano alla militare costituzione di un popolo, che molti cospicui scrittori hanno denominata "filosofia della scienza bellica", o meglio "politica militare". Egli è d'uopo conoscere ed applicare ora questa ed ora quella di moltissime scienze.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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