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      Basterebbe cennare un sistema di reclutazione ovvero di avanzamenti, un sistema di fabbricazione o di amministrazione, o finalmente un sistema di difesa a fine di combinare le fortificazioni colle forze che si hanno, perché si vedesse qual serie di cognizioni si leghi alla scienza bellica. Arrivata questa a un'altezza siffatta, strettissima è la sua relazione colla storia, col dritto pubblico, colla diplomatica e però colle forme che una tale scienza richiede, dovendo l'uomo di guerra assai di frequente fare trattati o capitolazioni o tregue o conchiudere paci. Per la qual cosa gli è d'uopo ancora aver cognizione delle varie parti del dritto applicato alla politica esterna. La guerra ha per se stessa pochi principi ed una assai breve legislazione. Nell'applicare quei principi, nell'usare di questa legislazione, consiste l'ingegno e il valore di chi comanda. Conviene studiare attentamente la storia la quale, come di sopra notammo, componesi di urti di uomini, d'interessi e d'idee. In effetto non v'ha un interesse, non una credenza, non un sentimento, il quale non siasi ingrandito e messo non abbia forti radici mercé della conquista o della resistenza che alla conquista opponevasi. Nella missione divina di Mosè vediamo la provvidenza medesima far della guerra uno strumento di religioso propagamento, e la denominazione di "Dio degli eserciti" data all'Eterno si è trasmessa da quella rimota epoca fino a' dí nostri.
      La quarta ed ultima quistione cui ne rimane a rispondere, vale a dire se la scienza militare influisca sullo sviluppo dell'intelligenza e della volontá, potrá a molti sembrar risoluta mercé delle antecedenti, e però inutile il riparlarne.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





Mosè Eterno