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      La prima si rannoda al periodo antecedente e corrisponde alla formazione del governo feudale; la seconda al suo insensibile decadimento e alla lenta formazione dell'unitá nazionale e di un governo centrale. Che cosa poteva essere l'esercito ove non vi era Stato? Che cosa erano gli uomini, le armi e gli ordini in una federazione imperfetta di dominatori che vivevano ed esercitavano tutti i dritti dell'individuale sovranitá sulle loro possessioni? Tali sono le prime e piú naturali quistioni che si presentano in questa epoca, in cui la societá pare disciogliersi nei suoi ultimi elementi per ricomporsi indi con essi sotto altra forma. È ben semplice rispondere che in questa epoca tutta d'individualitá l'arte doveva finire, perché essa suppone una aggregazione d'individui ordinata ad uno scopo, ed il ben indirizzarvela è il suo fine. Non vi resta dunque altro che gli uomini. Or la societá allora si componeva dei dominatori e de' loro vassalli. Fra le armi sceglievansi quelle che si confacevano col comodo e con la sicurezza; per cui cavalli ed armi difensive. Ordini non ci potevano essere e si trasformavano nell'individuale destrezza, come si vede dagli esercizi militari, immagine della guerra. Essi erano ridotti alle giostre, e ciò dimostra che gli scontri altro non potevano essere che una serie di singolari combattimenti, il cui risultamento era il frutto del valore, della destrezza, della bontá delle armi e dei cavalli e non degli ordini. Quindi la distruzione di ogni scienza bellica.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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