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      La strategia che forma i piani di campagna e dá i metodi delle grandi operazioni della guerra, la tattica che decide delle battaglie che compiono i movimenti strategici, e l'attacco e la difesa delle piazze che hanno per oggetto di difendere il proprio suolo o di solidamente stabilirsi su quello del nemico, costituiscono la parte alta della scienza militare.
      Far conoscere brevemente le pratiche di quei tempi su questi tre oggetti č il mezzo piú accurato a nostro credere per risolvere compiutamente il problema che ci siamo proposti.
      La strategia non č se non le leggi della guerra: ed applichiamo la definizione del Montesquieu, che considera le leggi come i rapporti tra le cose, vale a dire naturali, eterni, che l'uomo non crea, che puň scovrire con la scienza, sconoscerli quando n'č privo, ma anche in questo caso averne l'istinto ed il presentimento.
      E tal era a nostro credere il caso della strategia nell'epoca di cui discorriamo, mentre l'antichitá militare era male studiata e non bastava a risolvere tutte le quistioni che le nuove armi facevano nascere e per teorica e per pratica. In sostegno di questa opinione citeremo quella di un sapiente italiano che ha corredata la bella edizione di Montecuccoli da lui data di note sagacissime, il signor Foscolo, il quale cosí si esprime sul proposito dello stato teorico della scienza col periodo che seguí la scoperta della polvere. - "Ma le divisioni provinciali, il sistema feudale d'Europa e le cattedre della letteratura usurpate da gente senza amor di patria e senza cuore allontanarono dalle guerre del secolo decimosesto le grandi teorie degli antichi.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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